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Pesci tropicali acqua dolce

Nome latino
ancistrus albino

Nome comune
pesce ventosa 
Dimensioni
fino a 15 cm

Nome latino
ancistrus dolichopterus

nome comune

pesce ventosa
Dimensioni
fino a 15 cm

Luogo d’origine:

America Meridionale (rinvenibile in vari corsi d’acqua amazzonici del Brasile centro settentrionale).

Morfologia:

ha la tipica conformazione dei pesci che abitano i tratti di fiume a forte corrente, con corpo appiattito, profilo ventrale dritto e bocca a ventosa in posizione ventrale. Livrea marrone scuro ricoperta da piccole macchie più chiare. Pinne dorsale e caudale con bordatura bianca. I raggi delle pinne ventrali e della dorsale sporgono dal profilo assumendo il ruolo di spine di difesa. Contorno bocca e parte superiore del muso adornato da vari tubercoli (chiamati cirri) dotati di funzioni sensoriali.

Dimorfismo sessuale:

nei maschi i tubercoli (cirri) posizionati sul muso sono decisamente più lunghi e, in età adulta, addirittura ramificati. Nei maschi sono poi presenti delle ‘setole’, corte e rigide, in corrispondenza delle guance, assenti nelle femmine. Le femmine presentano inoltre una livrea di fondo leggermente più opaca, ma non sempre questa differenza è apprezzabile con sicurezza.

Dimensioni:

fino a 20 cm in natura, difficilmente oltre i 15 cm in acquario.

Dimensioni Acquario:

per ospitare un solo esemplare per il suo intero ciclo vitale consiglio un acquario di almeno 120 litri netti sviluppato prevalentemente in lunghezza. Per una coppia occorre aumentare il litraggio ed il numero di nascondigli.



Alimentazione:

è un pesce notturno che tende quindi ad alimentarsi prevalentemente dopo lo spegnimento delle luci, preferendo riposare nascosto durante la maggior parte del giorno. In giovane età segue dieta prevalentemente vegetariana, indispensabile sarà quindi la presenza in vasca di adeguata copertura algale altrimenti potrebbe iniziare a cibarsi delle foglie più tenere delle piante presenti. Integrate saltuariamente con pezzetti di verdura sbollentata (ideale la zucchina) e con compresse a base vegetale per loricaridi. In età adulta la sua dieta inizia progressivamente ad aumentare in componente proteica, tenete quindi conto di tale necessità iniziando a somministrare anche mangimi a base proteica e, saltuariamente, surgelato (molto graditi i chironomus).

Comportamento:

pesce molto tranquillo, spesso letteralmente statico durante il giorno, più attivo di notte. E’ un pesce pacifico ma tra i maschi vi è una certa territorialità. Se l’acquario quindi non è sufficientemente capiente e ricco di nascondigli è preferibile inserire un solo maschio.

Nome latino
Aphyosemion australe 
Nome comune
Killy fish
Dimensioni
Massima 6 cm.

Luogo d’origine:

Africa (rinvenibile in Gabon, Angola, Camerun, Congo).


Morfologia:

corpo affusolato, stretto e lungo, simile ad un piccolo siluro. Bocca ampia e rivolta leggermente verso l’alto. La livrea di questo pesce è il suo punto di forza, davvero spettacolare, con una colorazione di fondo molto accesa variante dal rosso/arancio al marrone/granata al verde/violaceo, ricoperta di punteggiature rosse, marroni o nere. Le pinne sono anch’esse molto colorate e riprendono il tema della livrea corporea. Molto particolari le forme della dorsale (molto arretrata, corta e sviluppata a punta verso l’alto) e della caudale (a lira, fortemente bipolata e con una colorazione che la fa sembrare ancor più bipolata). Note: esiste in commercio da ormai alcuni decenni una selezione d’allevamento con livrea di fondo giallo chiaro quasi priva di punteggiatura, detta “gold”, molto bella ed apprezzata.

Dimorfismo sessuale:

la colorazione dei maschi è più intensa, infatti spesso le femmine presentano colorazioni sul grigio/marrone, con un minor numero di puntini. Inoltre le pinne delle femmine sono meno colorate e meno sviluppate, caratteristica che contribuisce a farle sembrare più corte rispetto ai maschi.

Dimensioni:

fino a 6 cm. 



Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari ricchi di vegetazione, con un’ottima filtrazione biologica, ma non eccessivamente illuminati, quindi o disponete le piante in modo da mettergli a disposizione varie zone riparate oppure dovrete calare la potenza luce ed il fotoperiodo. Non ama acque eccessivamente mosse. Si trova a suo agio in acquari con limitata colonna d’acqua, ideale sarebbe tenerla inferiore ai 30 cm. Trattandosi di ottimi saltatori (dote utilizzata in natura sia per catturare piccoli insetti sia per sfuggire ai predatori) è preferibile ospitarli in acquari ben chiusi.


Alimentazione:

onnivoro, accetta senza problemi particolari tutti i più comuni alimenti specifici per pesci d’acquario. Offrite però dieta varia e completa, comprendente anche vivo/surgelato.


Comportamento:

pesce di branco, molto timido, da inserire in piccoli gruppetti di almeno

6 / 7 esemplari. I maschi sono molto asfissianti ed aggressivi nei confronti delle femmine, per questo motivo è consigliato inserire almeno 3 femmine per ciascun maschio.

Nome latino
betta splendens maschio

Nome comune
pesce combattente
Dimensioni
fino a 8 cm

Nome latino
betta splendens femmina

Nome comune
pesce combattente
Dimensioni
fino a 8 cm

Nome latino
betta dragon maschio

Nome comune
pesce combattente
Dimensioni
fino a 8 cm

Nome latino
betta corvo maschio

Nome comune
pesce combattente
Dimensioni
fino a 8 cm

 

​Luogo d’origine:

Sud Est Asiatico (Thailandia, Malacca, Laos, Cambogia, Singapore, Vietnam), ma ormai allevato da decenni in tutto il mondo



Morfologia:

corpo cilindrico, bocca rivolta leggermente verso l'alto, pinne molto sviluppate nei maschi. Sono presenti molte varietà cromatiche ottenute dagli allevatori mediante selezione. Per la livrea della forma originaria vedere "Nota aggiuntiva".



Dimensioni:

femmine fino a 5 / 6 cm, maschi fino a 6 / 8 cm a seconda della lunghezza della pinna caudale

Dimorfismo sessuale:

impossibile non notarlo; le femmine hanno livrea meno appariscente, sono più tozze e più piccole, presentano la pinna caudale tonda e raggiata, i maschi invece presentano tutte le pinne molto più allungate e un corpo più snello. Nelle femmine è presente una piccola escrescenza sferica biancastra tra le pinne ventrali, visibile osservandola dal basso. 



Alimentazione:

accetta tutti i più comuni cibi per pesci d’acquario, secco, liofilizzato, vivo/surgelato. Offrire una dieta varia e completa comprendente

una forte componente di vivo/surgelato (ad esempio larve di zanzara).

Comportamento:

i maschi di Betta splendens sono incredibilmente territoriali nei confronti degli altri maschi della stessa specie, ciò in un ambiente limitato senza spazi di fuga (cioè in acquario) ha quasi sempre tragiche conseguenze, con i maschi che inevitabilmente iniziano a combattere tra loro in modo molto cruento, con morsicate e testate, fino alla morte di uno o di entrambi i contendenti. Quindi è logico che in acquario va introdotto un solo maschio, magari abbinandolo ad una o più femmine, spazio permettendo. Occorre anche evitare di introdurre compagni di vasca dall’aspetto troppo simile a quello di un Betta maschio, altrimenti anch’essi potrebbero venire attaccati in quanto scambiati erroneamente per maschi rivali. Da evitare quindi pesci in possesso di pinne lunghe e fluenti quali ad esempio Pterophyllum scalare e maschi di Poecilia reticulata. Questa loro caratteristica è purtroppo sfruttata dall’uomo nei paesi d’origine che non esitano ad organizzare combattimenti tra maschi a scopo scommesse. Se non sono presenti pesci che lo possano infastidire a causa delle loro sembianze il Betta splendens si mostra solitamente tollerante verso i coinquilini ma comunque poco socievole. Anche in acquario di comunità continua a mostrarsi tenebroso e solitario. Ma in fin dei conti è anche questa sua caratteristica, interpretata dagli acquariofili come indice di fierezza e superiorità, ad affascinare e conquistare gli appassionati di tutto il mondo. Va tenuto in acquario chiuso in quanto è un pesce che può respirare anche l'aria atmosferica soprastante la superficie dell'acqua, ciò grazie ad un particolare organo detto "labirinto". Quindi in acquari aperti, soprattutto nei periodi invernali, lo sbalzo termico presente tra acqua ed atmosfera soprastante sarebbe eccessivo e pericoloso.

Nota aggiuntiva:

la forma selvatica originaria del Betta splendens ha la testa nera, il corpo con livrea iridescente verde/blu, pinna dorsale blu non molto lunga, e pinna anale rossa. Gli allevatori, mediante attenta selezione, hanno ottenuto e registrato numerose varietà cromatiche molto apprezzate e ricercate dagli appassionati. Ricordo in particolare la varietà rossa, la blu, la rosso-turchese, l’albina, la veil-tail e la crown-tail.

Nome latino
colisa laila blu

Nome comune
gurami nano
Dimensioni

fino a 4,5/ 5,5 cm

Nome latino
colisia laila rosso

Nome comune
gurami nano

Dimensioni
fino a 4,5/ 5,5 cm

Nome latino
colisia laila giallo

Nome comune
gurami
Dimensioni
fino a 4,5/ 5,5 cm

Luogo d’origine:

Asia Meridionale (penisola Indiana)



 Morfologia:

corpo compresso ed alto. Labbra carnose. Pinne anale e dorsale lunghe quasi quanto l'intero corpo, dal livello degli opercoli branchiali fino alla caudale. Le pettorali appaiono filiformi, trasformate in lunghe antenne munite di papille sensitive. Esistono in commercio diverse varietà di Colisa lalia; le più apprezzate e diffuse sono la Cobalto, la Blu e la Tan Gu-Ken (rossa) , le cui varietà cromatiche sono comunque osservabili ed apprezzabili solo negli esemplari maschi.



Dimensioni:

fino a 4,5/ 5,5 cm

Dimorfismo sessuale:

impossibile non notare la differenza. La livrea dei maschi è assai appariscente con colorazioni brillanti ed accentuate su tonalità variabili tra il rosso e l’azzurro elettrico, a seconda dell’umore, pinne ventrali rosse e le altre punteggiate di rosso. Le femmine invece si presentano con una colorazione più smorta e uniforme tendente al rosa chiaro privo di striature verticali.

Dimensioni Acquario:

almeno 60 litri netti per una Coppia.



Allestimento Acquario:

è preferibile introdurlo in acquari ricchi di piante, importante la presenza di piante galleggianti, Come tutti i Labirintidi è dotato di un organo respiratorio ausiliare (labirinto) che gli consente di respirare aria al di sopra della superficie. E’ quindi importante che l’acquario sia chiuso per evitare sbalzi termici eccessivi tra acqua e atmosfera soprastante. Tra l’altro è anche un abile saltatore quindi meglio optare sicuramente per un acquario chiuso.

Alimentazione:

Onnivoro. Accetta qualunque mangime commerciale secco e surgelato. E’ importante non eccedere nella somministrazione di Chironomus e Tubifex, in quanto troppo grassi per loro, gli causerebbero seri problemi al fegato.



Comportamento:

pesce pacifico e timido da tenere in coppie.

Nome latino
bothia macraranthus

Nome comune
botia pagliaccio

Dimensioni
fino a 25 cm

Luogo d’origine:

Asia (rinvenibile in India settentrionale, Pakistan, Bangladesh, Nepal)

Morfologia:

profilo ventrale dritto, muso allungato con bocca rivolta verso il basso e adornata da 4 paia di barbigli (veri organi sensoriali). Vicino a ciascun occhio una piccola e robustissima spina erettile, utilizzata in natura come arma di difesa. La livrea di fondo, color grigio chiaro argenteo, tendente a volte al giallo paglierino, è ricoperta da varie marezzature irregolari color grigio scuro quasi nero, a sviluppo verticale e obliquo, quasi reticolare, il cui "disegno" varia a seconda dell'età. Negli esemplari giovani queste marezzature assumono spesso una conformazione particolare, nella quale se si osserva bene il pesce lateralmente è possibile scorgere due o tre lettere "Y" affiancate ed equidistanti, sotto le quali si trovano, più piccole, delle lettere "O", a questo particolare disegno (che poi muta con l'età facendo di fatto scomparire le lettere in età adulta) si deve il nome comune "Yo Yo Loach". Pinne ben sviluppate, semitrasparenti, adornate da bande scure. Possente soprattutto la caudale, fortemente bipolata.
 
Dimensioni acquario di mantenimento:
t
enendo conto che si tratta di un pesce di fondo e da branco, e che quindi è meglio inserirne almeno 5 esemplari, consiglio vasche a sviluppo orizzontale (no acquari cubici o comunque a sviluppo verticale!) di almeno 100 litri netti.



Dimorfismo sessuale:

in esemplari giovanili non c'è modo esteriormente di distinguere i sessi, ma una volta sopraggiunta la maturità sessuale le femmine iniziano progressivamente ad allargarsi a livello ventrale apparendo meno snelle se osservate dall'alto, nei maschi adulti può inoltre fare la sua comparsa una lieve tonalità rossastra nel contorno bocca. Dimensioni: può arrivare fino ad una lunghezza massima di 15 cm, tuttavia in acquario difficilmente supera i 12 cm.

 

Alimentazione:

specie onnivora a forte prevalenza carnivora. In acquario accetta quasi tutti gli alimenti disponibili in commercio .... cialde, wafer di alghe, pellets, secco in granuli e in scaglie, vivo, surgelato, liofilizzato .... tutto, è tra l'altro un vero mangione quasi insaziabile, si nutre sul fondale, in colonna e a volte anche in superficie, state attenti a non alimentarlo eccessivamente in quanto lui "non vi dirà mai basta" e continuerà a mangiare fino a presentare problemi di salute da eccesso di alimentazione. Offrite comunque dieta varia e completa.

Comportamento:

questo pesce pare non disdegni la vita solitaria, tuttavia se inserito in gruppetti di almeno 4 / 5 esemplari risulta più attivo e giocherellone, mostrandosi meno timido e tendendo quindi a nascondersi meno durante le ore di luce.



Biocenosi:

fondamentalmente è una specie pacifica, quindi adatta all'acquario di comunità. Attenzione però a non abbinarla con altre specie di fondo che concorrano per gli stessi nutrienti, in tal caso può mostrare intolleranza e, quindi, anche una certa aggressività. Come pressochè tutte le specie del Genere Botia è però anche un mangiatore di piccoli gasteropodi, evitate quindi di abbinarlo a lumache e chiocciole, comprese le Ampullarie (Pomacea sp.) e le Neritine (Neritina sp. e Clithon sp.). A volte si mostra aggressivo anche nei confronti di Caridine e Neocaridine giovani e sub-adulte

Nome latino
discus

Nome comune
pesce disco/pesce pompadour

Dimensioni
fino a 20 cm

Il Rè dell’acquario, sua maestà Discus. Il sogno di molti acquariofili. Delicato, difficile, maestoso, molto esigente e … costoso. Tutte caratteristiche che richiedono inevitabilmente una certa esperienza in acquariofilia per riuscire nel suo allevamento. Necessita di vasche grandi ed alte, non meno di 200 litri netti con colonna d’acqua di almeno 45 cm.



Luogo d’origine:

America Meridionale (Amazzonia)

Morfologia:

Corpo discoidale, molto compresso lateralmente. La livrea può presentare varie colorazioni ed è generalmente attraversata da larghe fascie verticali scure (fino ad un massimo di 8 o 9) a volte visibili a volte no, a volte solo alcune. Labbra carnose.



Dimensioni:

in natura sono stati segnalati esemplari anche di 25 cm, ma in acquario in genere non superano i 20 cm.



Dimorfismo sessuale:

non visibile; l'unica differenza certa è la forma della papilla genitale che diviene visibile durante la fase di riproduzione. Più grande e di forma cilindrica nella femmina, più piccola e di forma conica nel maschio. In alcune varietà i colori delle femmine sono meno accesi rispetto a quelli dei maschi, ma è solitamente una differenza minima e spesso inesistente.






Riproduzione:

la maturità sessuale viene raggiunta all'età di 12 mesi per le femmine e 16 / 18 mesi per i maschi, coincidendo in pratica con la fine del periodo di crescita. Ottenere la riproduzione del Discus in acquario è piuttosto difficile. Per riuscire ad ottenere una coppia è necessario partire da un gruppetto di esemplari giovani e attendere che, all’interno del “branco”, la coppia si formi spontaneamente. Le forzature sono sconsigliate. Una volta formatasi una coppia sarà facile accorgersene in quanto i due esemplari in questione tenderanno a stare quasi sempre vicini isolandosi spesso dal resto del gruppetto. Ottenuta la coppia consiglio di dedicare loro un acquario esclusivo (se specifico per la sola riproduzione sono sufficienti anche 60 litri netti di capienza) ove mantenere condizioni igieniche perfette. L’alimentazione dovrà arricchirsi maggiormente di vivo e surgelato. Il PH portato progressivamente a valori decisamente acidi (5 / 5,5). Se la coppia decide di riprodursi sceglierà un punto (solitamente una foglia larga posta verticalmente, una pietra verticale, o uno dei vetri dell’acquario) ed inizierà a ripulirlo, successivamente la femmina vi deporrà le uova (circa 100 / 200) che essendo appiccicose vi resteranno ben ancorate. Subito il maschio provvederà a fecondare le uova e la coppia sorveglierà incessantemente la prole. Dopo tre giorni dalla fecondazione si avrà la schiusa e le piccole larve, una volta terminato il sacco vitellino, si nutriranno per i primi giorni di una particolare secrezione (muco) emanata dalla “pelle” di entrambi i genitori. I piccoli quindi in questa fase non potranno assolutamente essere separati dai genitori (fu questo l’errore in cui caddero per decenni gli ittiologi che per primi ne tentarono lo studio e la riproduzione) altrimenti moriranno di fame. Sarà impossibile interagire con la loro alimentazione fino a che non avranno raggiunto almeno 10 / 15 mm di diametro, solo a quel punto inizieranno ad accettare i mangimi. Inizialmente sarà importantissimo somministrare naupli d’Artemia salina appena schiusi. Per tutta la fase iniziale di crescita gli alimenti andranno somministrati molto spesso ed in piccole dosi, anche 10 / 12 somministrazioni al giorno.

 



Valori consigliati per l’acqua:

esemplari d’allevamento - PH 5,5 / 6,8 - GH 5 / 8 °dGH - Temperatura 28 / 30 °C



Va inoltre sottolineata l’esigenza di mantenere la durezza carbonatica (KH) a valori molto bassi (nei biotopi d'origine del Discus addirittura il KH ha valore approssimabile a zero *), i Nitriti (NO2) sempre tassativamente a zero ed i Nitrati (NO3) a valori di concentrazione costanti e bassi, mai assolutamente superiori a 50 mg/litro. * Avere un KH prossimo allo zero in acquario è un grosso rischio in quanto ciò comporta una forte instabilità del PH, si consiglia quindi di mantenersi su valori di KH pari a 2 / 3 °dKH, facendo molta attenzione a non scendere ulteriormente.





Alimentazione:

la dieta del Discus deve essere varia e ricca, è un pesce esigente e difficile da soddisfare, se stressato o insoddisfatto da qualcosa non esita a digiunare, anche per giorni, rifiutando qualsiasi cibo. Gli esemplari selvatici richiedono inizialmente quasi 100% di alimento vivo, essendo carnivori in natura, ed è difficile abituarli con il tempo ad accettare altri alimenti. Per i più facili e tradizionali esemplari d’allevamento la dieta deve comprendere sia vivo e surgelato (Artemie adulte, Dafnie, larve di zanzara, cuore di manzo sotto forma di pastone, …) sia alimenti commerciali specifici per Discus. L’importante è variare e somministrare gli alimenti spesso ed in piccole dosi, 3 / 4 somministrazioni giornaliere devono essere la regola, una mangiatoia automatica potrà esservi d’aiuto. Per gli avannotti in fase di crescita, come già detto, la frequenza delle somministrazioni deve ulteriormente aumentare necessitando addirittura di 10 / 12 pasti al dì. Va sottolineato che in molti esemplari si registra una certa pigrizia e lentezza nell’alimentazione, spesso i Discus preferiscono aspettare che il cibo si depositi sul fondo per poi consumarlo in tutta calma. Questo aspetto del loro comportamento va preso in considerazione al momento della scelta degli eventuali compagni di vasca da abbinare. Evitate specie troppo voraci in quanto si correrebbe il rischio di lasciare i Discus letteralmente a digiuno.



Comportamento e allevamento:

pesce timido e pacifico, solo in fase riproduttiva può a volte mostrarsi leggermente aggressivo. Soffre se abbinato a compagni di vasca troppo iperattivi e voraci (vedi anche alimentazione), da evitare soprattutto un eccessivo popolamento della vasca. Come compagni ideali potete scegliere ad esempio tra: Hemigrammus sp.., Paracheirodon axelrodi, Ancistrus dolichopterus, Brochis splendens, Panaque nigrolineatus, Corydoras sp.., Microgeophagus ramirezi, Apistogramma sp., … mentre, se avete la fortuna di poterli ospitare in un acquario di notevoli dimensioni, l’abbinamento migliore è con Pterophyllum altum, che condivide con Symphysodon sp. gli stessi biotopi naturali d’origine.
 

Evitate di stare in continuazione ad osservare i vostri Discus con il naso letteralmente appiccicato al vetro dell’acquario, soprattutto nelle prime giornate successive all’acquisto, dategli il tempo di ambientarsi. E’ facile in questi casi che l'animale si spaventi compiendo rapidi scatti verso la parte posteriore della vasca. In simili circostanze può addirittura andare a sbattere contro gli arredi presenti e ferirsi, meglio quindi evitare arredi taglienti, spigolosi e troppo ruvidi. Molto importante per una buona riuscita nell’allevamento di Symphysodon aequifasciatus è l’allestimento della vasca. Deve innanzitutto essere arredata in modo tale da agevolare al massimo le operazioni di pulizia e sifonatura, importanti per il mantenimento di Nitriti e Nitrati a valori di concentrazione idonei, infatti molti appassionati preferiscono allevarli in acquari privi completamente di arredi, in modo da poter agevolmente compiere le necessarie operazioni di pulizia e mantenere condizioni igieniche perfette. Un arredamento idoneo ai Discus può essere rappresentato da radici e legni di torbiera, poche piante robuste e coriacee (che possano sopravvivere alle temperature che questo pesce esige), e un fondo di granulometria fine, non troppo chiaro. Meglio non riempire troppo la vasca con piante ed arredi, il Discus necessita di ampi spazi di nuoto e, da adulto, la sua mole non è certamente trascurabile, inoltre non è amante degli acquari eccessivamente illuminati. Acqua ben filtrata e cambi parziali regolari e frequenti (consigliato almeno 20% settimanale).



Nota aggiuntiva:

in condizioni ottimali il ciclo vitale di un Symphysodon aequifasciatus può andare da 7 a quasi 10 anni. Se state acquistando un esemplare adulto fate attenzione alla dimensione degli occhi, se sono vistosamente grandi si tratta di un esemplare in età decisamente avanzata.

Nome latino
 balbus tetra zona

Nome comune
arbo tigre bDimensioni
fino a 7 cm

Nome latino
barbus tetra verde

Nome comune
barbo verde
Dimensioni
fino a 7 cm

Nome latino
barbus tetra odessa

Nome comune
barbus odessa
Dimensioni
fino a 6cm

Cenni generali :

il Barbus tetrazona ha il corpo alto ed appiattito sui fianchi ; pinna dorsale ben sviluppata e di colore nero con il bordo rossastro ; tutte le altre pinne presentano solo sfumature rossastre e sono trasparenti . Bocca in posizione leggermente ventrale , senza barbigli . La colorazione è grigio marrone con sfumature rossastre e sono presenti quattro fasce nere verticali ( da qui il nome tetrazona ) .



Dimensioni raggiunte:

7 cm. , vasca non inferiore a 50 litri , zona vitale al centro della vasca .

 

Alimentazione :

il barbo tigre è una specie onnivora : mangime vivo , liofilizzato , in scaglie di dimensioni adatte alla bocca ; prodotti vegetali per fare in modo che non si nutra delle piante presenti in acquario .

Habitat in acquario :

per il barbo tigre serve un materiale di fondo scuro con aggiunta di torba con nascondigli formati da sassi , radici di torbiera e piante grosse e robuste . Si muove principalmente a mezz'acqua dove dovrebbe avere spazio per nuotare . Specie vivace , non adatta a convivere con pesci tranquilli che verrebbero infastiditi da i continui movimenti di questo barbo . Pesce che raggiunge i 6-7 cm. di branco , adatto a vasche con almeno 50 litri di acqua disponibile .

Dimorfismo sessuale :

nel Barbus tetrazona , le femmine hanno una corporatura piu' grossa e vente maggiormente ingrossato ; i maschi una colorazione piu' intensa nel colore rosso attorno alla bocca e nel bordo della pinna dorsale .

Nome latino
bothia macraranthus

Nome comune
botia pagliaccio
fino a 25 cm

Luogo d’origine:

Asia (rinvenibile in India settentrionale, Pakistan, Bangladesh, Nepal)

Morfologia:

profilo ventrale dritto, muso allungato con bocca rivolta verso il basso e adornata da 4 paia di barbigli (veri organi sensoriali). Vicino a ciascun occhio una piccola e robustissima spina erettile, utilizzata in natura come arma di difesa. La livrea di fondo, color grigio chiaro argenteo, tendente a volte al giallo paglierino, è ricoperta da varie marezzature irregolari color grigio scuro quasi nero, a sviluppo verticale e obliquo, quasi reticolare, il cui "disegno" varia a seconda dell'età. Negli esemplari giovani queste marezzature assumono spesso una conformazione particolare, nella quale se si osserva bene il pesce lateralmente è possibile scorgere due o tre lettere "Y" affiancate ed equidistanti, sotto le quali si trovano, più piccole, delle lettere "O", a questo particolare disegno (che poi muta con l'età facendo di fatto scomparire le lettere in età adulta) si deve il nome comune "Yo Yo Loach". Pinne ben sviluppate, semitrasparenti, adornate da bande scure. Possente soprattutto la caudale, fortemente bipolata.
 
Dimensioni acquario di mantenimento:
t
enendo conto che si tratta di un pesce di fondo e da branco, e che quindi è meglio inserirne almeno 5 esemplari, consiglio vasche a sviluppo orizzontale (no acquari cubici o comunque a sviluppo verticale!) di almeno 100 litri netti.



Dimorfismo sessuale:

in esemplari giovanili non c'è modo esteriormente di distinguere i sessi, ma una volta sopraggiunta la maturità sessuale le femmine iniziano progressivamente ad allargarsi a livello ventrale apparendo meno snelle se osservate dall'alto, nei maschi adulti può inoltre fare la sua comparsa una lieve tonalità rossastra nel contorno bocca. Dimensioni: può arrivare fino ad una lunghezza massima di 15 cm, tuttavia in acquario difficilmente supera i 12 cm.

 

Alimentazione:

specie onnivora a forte prevalenza carnivora. In acquario accetta quasi tutti gli alimenti disponibili in commercio .... cialde, wafer di alghe, pellets, secco in granuli e in scaglie, vivo, surgelato, liofilizzato .... tutto, è tra l'altro un vero mangione quasi insaziabile, si nutre sul fondale, in colonna e a volte anche in superficie, state attenti a non alimentarlo eccessivamente in quanto lui "non vi dirà mai basta" e continuerà a mangiare fino a presentare problemi di salute da eccesso di alimentazione. Offrite comunque dieta varia e completa.

Comportamento:

questo pesce pare non disdegni la vita solitaria, tuttavia se inserito in gruppetti di almeno 4 / 5 esemplari risulta più attivo e giocherellone, mostrandosi meno timido e tendendo quindi a nascondersi meno durante le ore di luce.



Biocenosi:

fondamentalmente è una specie pacifica, quindi adatta all'acquario di comunità. Attenzione però a non abbinarla con altre specie di fondo che concorrano per gli stessi nutrienti, in tal caso può mostrare intolleranza e, quindi, anche una certa aggressività. Come pressochè tutte le specie del Genere Botia è però anche un mangiatore di piccoli gasteropodi, evitate quindi di abbinarlo a lumache e chiocciole, comprese le Ampullarie (Pomacea sp.) e le Neritine (Neritina sp. e Clithon sp.). A volte si mostra aggressivo anche nei confronti di Caridine e Neocaridine giovani e sub-adulte

Nome latino

corydoras albino


Dimensioni
fino a 5 cm

Nome latino

corydoras julii


Dimensioni
fino a 5 cm

Nome latino

corydoras paleathus


Dimensioni
fino a 5 cm

Nome latino

corydoras venezuela orange


Dimensioni
fino a 5 cm

Nome latino

corydoras panda


Dimensioni
fino a 5 cm

 

​Luogo d’origine:

-coridoras julii Sud America (Amazzonia – Facilmente rinvenibile in vari tratti del Rio delle Amazzoni e in vari suoi affluenti)
-corydoras panda Sud America (parte peruviana della foresta amazzonica e Colombia)
-corydoras paleathus Sud America (Amazzonia - Perù, Colombia e Brasile – E’ tuttavia rinvenibile quasi esclusivamente in Perù, nel fiume Rio Ambyacu, da cui infatti prende il nome)
-corydoras albino Sud America (Amazzonia – Brasile, Venezuela, Guyana)
-corydoras venezuela Sud America (Amazzonia – Venezuela, Guyana)






Biotopo:

Amazzonia Acque Chiare.

Morfologia:

Corpo tozzo e compresso lateralmente, profilo dorsale ricurvo, profilo ventrale appiattito, quasi l’intero corpo è ricoperto da placche ossee che proteggono il pesce chiudendolo in una sorta di corazza. La bocca, ampia e munita di barbigli, è rivolta verso il basso. L’intero corpo ha una colorazione di fondo argentea chiara, tendente al color avorio, dai riflessi lucenti, ricoperta da numerose piccole macchie irregolari nere, assenti solo nella zona ventrale. La pinna caudale presenta un disegno del tutto simile al resto del corpo, è quindi ricoperta da macchiette scure su sfondo chiaro, mentre tutte le altre pinne risultano trasparenti, ad eccezione della dorsale, la quale presenta un’evidente macchia nera e un certo prolungamento (apprezzabile però solo nei maschi adulti) dei primi raggi.



Dimensioni:

Fino a 6 cm
Dimensioni minime acquario d'allevamento: Almeno 60 litri netti per un piccolo gruppetto di 4 / 5 esemplari. Consiglio di non scendere sotto a tale numero di esemplari.



Dimensioni minime acquario d'allevamento:

Almeno 60 litri netti per un piccolo gruppetto di 4 / 5 esemplari. Consiglio di non scendere sotto a tale numero di esemplari.



Vllestimento acquario d'allevamento:

Occorre inserirli in acquari ricchi di vegetazione, con una buona ossigenazione. Indispensabile un fondo sabbioso o, per lo meno, composto da ghiaietto di granulometria inferiore a 3 mm e non tagliente. Trattandosi di un pesce che respira anche aria atmosferica portandosi in superficie è importante ospitarlo in acquari chiusi onde evitare eccessivi sbalzi termici tra acqua ed atmosfera soprastante. Non ama la luce intensa diretta, è quindi consigliabile non eccedere con l’intensità di luce o, per lo meno, provvedere a creare delle zone d’ombra, consigliato a tale scopo l’impiego di piante galleggianti. E’ gradito un leggero filtraggio su torba.



Dimorfismo sessuale:

Da adulte le femmine appaiono lievemente più tozze, inoltre i maschi hanno i primi raggi della pinna dorsale più allungati, il che conferisce un aspetto leggermente più appuntito alla pinna stessa, la quale nella femmina appare più tondeggiante. Si tratta comunque di differenze non sempre apprezzabili con facilità.



Alimentazione:

Onnivoro.

Solo se veramente affamata, rivela tendenze saprofaghe; in acquario quindi i Corydoras si nutrono di qualsiasi residuo di cibo rinvenibile sul fondale, nonché all’occorrenza di detriti di origine animale e vegetale. E’ preferibile alimentarli dopo lo spegnimento delle luci dell’acquario con apposite compresse a base vegetale, senza eccedere nelle somministrazioni. Per ottenere esemplari particolarmente belli e sani, nonché predisposti a riprodursi, occorre almeno un paio di volte a settimana fornir loro piccoli alimenti vivi, come ad esempio Chironomi e MicroWorms in genere. Molti acquariofili preferiscono non dare ai Corydoras mangime specifico al fine di tenere attiva la loro incessante azione pulitrice del fondale.

Attenzione perchè questo sistema può rivelarsi pericoloso in quanto può portarli a denutrizione, a meno che non si abbondi davvero con le somministrazioni di mangime, …certo si può fare, ma in tal caso si rischia di mettere a repentaglio l'equilibrio biologico dell'acquario, occorre il giusto punto di compromesso, attenzione e osservazione per capire in tempo quando si sta esagerando. In Corydoras particolarmente affamati la ricerca del cibo diventa davvero frenetica con il risultato di provocare un rapido consumo e/o lesioni ai loro preziosi barbigli. Se ne evince che per prevenire problemi all’integrità dei barbigli è meglio utilizzare un materiale di fondo fine e/o non tagliente (vedi Allestimento Acquario Allevamento).

Comportamento:

Pesce di fondo, pacifico con tutte le specie, va tenuto in gruppetti di almeno 4 / 5 esemplari, altrimenti si mostra eccessivamente timido. Passa le giornate e le nottate a frugare incessantemente nel substrato di fondo in cerca di residui alimentari che individua prontamente grazie ai sensibilissimi barbigli. E’ più attivo durante la notte e va quindi preferibilmente alimentato in tarda serata dopo lo spegnimento delle luci. Spesso si notano i Corydoras portarsi rapidamente in superficie e, dopo un istante, ridiscendere sul fondale, …non spaventatevi, è un comportamento normalissimo che serve loro per incamerare ossigeno respirando direttamente al di sopra della superficie. Tale ossigeno verrà poi metabolizzato grazie ad una particolarmente efficace vascolarizzazione dell’intestino.

 

Nome latino
garra rufa

Nome comune
pesce dottore

Dimensioni
fino a 12 cm

Luogo d’origine:

Europa sud-orientale ed Asia sud-occidentale (rinvenibile in Turchia, Giordania, Iraq, Iran e Siria).​



Morfologia:

corpo affusolato ed allungato, quasi cilindrico e con ventre appiattito. Muso arrotondato con bocca rivolta verso il basso, in posizione quasi ventrale, e dotata di piccoli barbigli sul labbro superiore. Narici vistose e sporgenti, simili a piccoli tubercoli, e posizionate appena sotto gli occhi. Labbro superiore ed inferiore sono uniti a formare una sorta di piccolo disco succhiante. Apparentemente i pesci del Genere Garra sono privi di denti, ma in realtà sono dotati di dentatura faringea, ovvero di piccoli denti posizionati direttamente nell'arcata faringea della gola. Il corpo presenta una livrea marrone bronzea, talvolta molto scura e a volte invece tendente al verdognolo con chiazze più chiare quasi color giallo ocra. Le scaglie sono grandi e profilate, spesso non tutte della stessa tonalità. Una macchia nera ovale, ma non sempre ben visibile, è collocata al termine del peduncolo caudale. Pinne tutte ben sviluppate e semitrasparenti, con presenza a volte di una leggera tonalità rossastra, ad eccezione della dorsale. La caudale è bilobata. Assente la pinna adiposa.

Dimensioni:

in natura puà raggiungere i 14,5 cm, in acquario difficilmente supera i 12 cm.


Dimensioni acquario di mantenimento:


occorre fare una premessa ... questo pesce viene allevato e venduto da decenni quasi esclusivamente a scopo di "FishPedicure", nei centri estetici (soprattutto in Turchia ed in molti paesi del Medio Oriente) li si tiene solitamente stipati fino all'inverosimile in vasche di litraggio limitato e prive di qualunque arredo e fondale, ciò perchè tanti più esemplari andranno ad agire contemporaneamente sulla pelle del cliente tanto più efficace risulterà il trattamento. Ci sono in rete una moltidudine di siti che trattano l'uso di Garra rufa a fini curativi per l'uomo, entrando in questi siti vi potrebbe capitare di vedere vasche da poco più di 100 litri, prive di qualsiasi arredo, con dentro svariate decine (anche più di un centinaio a volte) di Garra rufa, vi sono addirittura linee specifiche di arredi (vedere come esempio questa foto sul sito www.alibaba.com) per centri estetici e dermatologici specificatamente dedicati alla fish-pedicure. Purtroppo invece sono scarsissime le indicazioni reperibili che possano aiutare chi abbia intenzione di acquistare Garra rufa come "semplice" pesce ornamentale, insomma per fini acquariofili, attenti quindi a cosa potreste leggere in rete, la quasi totalità delle informazioni reperibili sono finalizzate ad ottimizzare l'efficacia del trattamento dermatologico con Garra rufa, in quest'ottica quindi dati quali "litraggio minimo richiesto", "quanti esemplari tenere assieme in base al litraggio", "alimentazione", etc... possono essere molto fuorvianti, in quanto non riguardano l'uso acquarifilo della specie, pertanto sono dati sommari e spesso pericolosi se erroneamente interpretati come consigli acquariofili. Questa scheda è invece rivolta al solo impiego acquariofilo di questa specie, e il mio consiglio è di tenerli in una vasca sviluppata prevalentemente in lunghezza, non più corta di 1 metro se trattasi di esemplari adulti, quindi diciamo in linea di massima non meno di 150 litri; in una vasca con queste caratteristiche potrete tenerne per il loro intero ciclo vitale un piccolo gruppetto di 6 / 7 esemplari, questo è da considerarsi il minimo, ma se potete offrite loro ancora più spazio, l'optimum sarebbe almeno 35 / 40 litri (netti) cadauno se in vasca dedicata, non meno di 50 litri netti cadauno se in acquario di comunità.



Dimorfismo sessuale:

non visibile ad occhio nudo. Solo in prossimità della riproduzione è possibile distinguere i sessi .... le femmine avranno il ventre gonfio apparendo inevitabilmente più tozze, mentre nei maschi faranno la loro comparsa delle piccole chiazze chiare circolari in rilievo, simili a minuscoli bottoni, con interessamento in genere solo della parte superiore del muso, dal labbro superiore alla fronte

Allestimento acquario d'allevamento:

per questa specie è molto importante la disposizione del layout nel livello di nuoto inferiore, fornite nascondigli e divisioni territoriali, usando ad esempio legni e pietre, andando quindi a creare anche delle zone d'ombra, ma lasciate almeno una parte anteriore di fondale "sgombero", ovvero con solo fondo fine e non tagliente, Garra rufa ama infatti rovistare il fondale scavandovi leggermente in cerca di microfauna e piccoli vermi, è quindi buona norma dedicare a tal fine una parte del fondo, preferibilmente quella anteriore a ridosso del vetro frontale, così i pesci saranno meglio osservabili. La presenza di piante è molto gradita, questo pesce non le danneggia se sono in salute, si nutrirà invece all'occorrenza solo dell'eventuale fogliame in decomposizione. La luce forte e diretta non è amata da Garra rufa, meglio quindi adottare materiali di fondo non troppo chiari e fornire, come detto pocanzi, zone d'ombra e nascondigli. Ottima filtrazione, l'acqua è meglio che non sia troppo ferma.

 

Alimentazione:

si tratta di un pesce onnivoro, è un ottimo detrivoro con spiccate tendenze saprofaghe, e piuttosto vorace. Tra i suoi alimenti preferiti troviamo le alghe, il fitoplancton bentonico e le carcasse di animali morti, ma in acquario accetta praticamente di tutto. Ovviamente per sua natura preferisce cibarsi sul fondo, ma non esita a risalire anche fino alla superficie per nutrirsi all'occorrenza di alimenti galleggianti. Offrite dieta varia e completa, con presenza sia di alimenti di natura vegetale sia di alimenti a contenuto prevalentemente proteico. ​



Comportamento:

è un pesce gregario, necessita quindi di allevamento in gruppi di almeno 6 / 7 esemplari, possibilmente a sessi misti. Se inseriti in numero troppo esiguo possono infatti denotare nervosismo, manifestando intolleranza verso gli eventuali coinquilini che concorrano con loro per il medesimo livello di nuoto e per i medesimi nutrienti, situazioni chiaramente derivanti da stress. Si tratta comunque di una specie che, se molto affamata, può a priori rilevarsi irruenta e aggressiva nel momento in cui viene somministrato del cibo, l'ideale sarebbe quindi non abbinare Garra rufa ad altre specie "da fondo".



Nome latino
Poecilia reticulata

Nome comune
guppy maschio/ pesce milione

Dimensioni
fino a 3,5 cm

Nome latino
Poecilia reticulata

Nome comune
guppy femmina/pesce  milione

Dimensioni
fino a 6 cm


Il mitico "Guppy", in assoluto da mezzo secolo il pesce tropicale più diffuso in ambito acquariofilo. Vivace, vorace, incredibilmente  prolifico, ma ormai piuttosto indebolito a causa dell'inevitabile impoverimento del patrimonio genetico a dovuto alle continue selezioni effettuate in decenni di allevamento intensivo. E' il classico primo pesce allevato dai neofiti ma non per questo privo di esigenze. Le varianti cromatiche e morfologiche standardizzate e inserite nei circuiti commerciali sono praticamente infinite, c'è solo l'imbarazzo della scelta. Difficoltà d'allevamento: minima.
 

Luogo d’origine:

specie originaria dell’America meridionale (Brasile, Guyana, Venezuela, Trinidad e Tobago, Barbados), ma successivamente diffusa ad opera dell’uomo in molte altre zone geografiche (Asia meridionale, Africa, Australia, in alcune zone Europee come Spagna e penisola balcanica, e nella parte sud-occidentale degli U.S.A.).



Morfologia:

corpo piccolo con profilo dorsale pressoché lineare (soprattutto nelle femmine) e ventre tondeggiante (soprattutto nelle femmine, specialmente se cariche di uova). Bocca larga quanto il capo, e rivolta verso l’alto. Le pinne sono tutte ben sviluppate, in particolar modo nei maschi.
la forma originaria di Poecilia reticulata è divenuta ormai molto rara in ambito acquariofilo, soprattutto perché non offre colorazioni “sgargianti” e nemmeno pinne particolari e spettacolari. La colorazione di base dei maschi in forma selvatica è grigia, coperta da macchiette scure e iridescenze varie, la caudale è tonda. Le femmine selvatiche sono invece grigio/giallognole con pinne totalmente prive di pigmentazione.
In ambito acquariofilo sono quindi diffuse ed apprezzate le forme d’allevamento, centinaia, e sempre in costante evoluzione. Del resto la specie è ormai massicciamente riprodotta in cattività da oltre 50 anni e gli allevatori professionisti hanno fin dall’inizio operato al fine di isolare le varie componenti genetiche di colorazione e di forma delle pinne. Si è così giunti ad avere sul mercato centinaia di varianti cromatiche, con numerose differenti tipologie di code e di pinne dorsali. Tenete comunque conto che tali varianti spesso denotano difficoltà nel nuoto e che in natura avrebbero per tale motivo vita breve (ciò anche a causa delle appariscenti colorazioni). Sono comunque molto apprezzate ed il loro successo commerciale è innegabile. Negli ultimi 20 / 25 anni gli allevatori di Poecilia reticulata hanno iniziato a riunirsi in Associazioni dedicate; il passo successivo è stata la standardizzazione a livello internazionali delle varianti cromatiche e delle forme delle code, nonché dei nomi assegnati a ciascuna variante. Sono poi nati i primi concorsi per allevatori di Poecilia reticulata , col tempo tramutatisi in veri e propri campionati …. è così nato il concetto di “Guppy Show”.

Dimensioni:

maschi 3,5 cm, femmine 6 cm.


Dimensioni acquario di mantenimento:


per questa specie occorre tener conto della sua esplosiva prolificità. Ad esempio un acquario da 60 litri può ipoteticamente risultare sufficiente per un gruppetto di 6 / 7 esemplari a sessi misti, ma appena le femmine inizieranno a sfornare avannotti lo spazio diverrà subito insufficiente.
 
Nota: nei biotopi originari la specie popola anche zone d’estuario, in cui acqua marina e acqua dolce si incontrano. Per questo motivo Poecilia reticulata è in grado di sopportare moderata presenza di sale disciolto in acqua, anche per lunghi periodi.



Dimorfismo sessuale:

in questa specie il dimorfismo sessuale è evidentissimo. Le femmine sono molto più grandi, con pinne quasi prive di colorazione ad eccezione della caudale in alcune varianti d'allevamento, il corpo è massiccio, il profilo dorsale quasi perfettamente dritto, la colorazione a sfondo grigio è smorta e anonima. I maschi sono invece di taglia decisamente inferiore, pinne dorsale e caudale più sviluppate, variopinte ed appariscenti, il corpo è snello, il profilo dorsale leggermente più curvato in corrispondenza dell’attaccatura della dorsale, la colorazione del corpo più vistosa.

Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari ricchi di vegetazione e con acqua poco mossa.

 

Alimentazione:

specie onnivora. In natura si ciba di zooplankton e microfauna in genere, di piccoli insetti e delle loro uova, di detriti organici e vegetali. In acquario accetta dunque senza problemi tutti i più tradizionali alimenti in commercio (secco, liofilizzato, surgelato, vivo, …).



Comportamento:

pesce pacifico e molto vivace, in perenne movimento. Ama vivere in piccoli gruppetti di almeno 5 / 7 esemplari, con prevalenza di femmine (rapporto F/M consigliato da 2 : 1 a 3 : 1). Si nutre con gran voracità e si riproduce a ciclo continuo. I maschi non fanno altro che inseguire le femmine presenti in modo incessante ed asfissiante, il nome comune “pesce milione” deriva proprio dalla sua gran prolificità.



Biocenosi:
pesce pacifico ma molto molto vivace, è quindi da evitare l’abbinamento a specie tranquille e piuttosto statiche che mal sopporterebbero coinquilini troppo invadenti ed in perenne frenetico movimento. La vistosa coda dei maschi, per altro perennemente agitata in ogni dove, è spesso giudicata troppo irritante da parte di alcuni pesci di indole aggressiva e/o stressati e di conseguenza può essere oggetto di attacchi e morsicate, cercate quindi di prevenire scegliendo con oculatezza gli eventuali coinquilini ed inserendo questi ultimi in numero adeguato, ad esempio in specie da branco inserite in numero di esemplari troppo esiguo è normale osservare episodi di stress e di intolleranza verso le altre specie, e pesci come Poecilia reticulata in questi casi sarebbero probabilmente usati come antistress e bersagliati continuamente. Evitate soprattutto l’abbinamento con Betta splendens, i cui maschi attaccano sempre i maschi di Poecilia reticulata perché la loro fluttuante e colorata coda gli ricorda vagamente quella di ipotetici altri Betta rivali in amore, e con Puntius tetrazona, spesso aggressivo e assai mordace se stressato o presente in numero di esemplari troppo esiguo. Evitate anche l’abbinamento con specie troppo grandi le quali potrebbero scambiare Poecilia reticulata per cibo vivo.

Nome latino
hyphesserycon eques

Nome comune
jewel tetra /tetra di serpa

Dimensioni
fino a 3,8 cm

Luogo d’origine:

America meridionale (Amazzonia: Rio delle Amazzoni, Rio Guaporè, Rio Paraguay). 

Morfologia:

corpo affusolato ed allungato, quasi cilindrico e con ventre appiattito. Muso arrotondato con bocca rivolta verso il basso, in posizione quasi ventrale, e dotata di piccoli barbigli sul labbro superiore. Narici vistose e sporgenti, simili a piccoli tubercoli, e posizionate appena sotto gli occhi. Labbro superiore ed inferiore sono uniti a formare una sorta di piccolo disco succhiante. Apparentemente i pesci del Genere Garra sono privi di denti, ma in realtà sono dotati di dentatura faringea, ovvero di piccoli denti posizionati direttamente nell'arcata faringea della gola. Il corpo presenta una livrea marrone bronzea, talvolta molto scura e a volte invece tendente al verdognolo con chiazze più chiare quasi color giallo ocra. Le scaglie sono grandi e profilate, spesso non tutte della stessa tonalità. Una macchia nera ovale, ma non sempre ben visibile, è collocata al termine del peduncolo caudale. Pinne tutte ben sviluppate e semitrasparenti, con presenza a volte di una leggera tonalità rossastra, ad eccezione della dorsale. La caudale è bilobata. Assente la pinna adiposa.

Dimensioni:

fino a 3,8 cm.


Dimensioni acquario di mantenimento:


almeno 50 litri netti per un gruppetto di 10 esemplari.



Dimorfismo sessuale:

non visibile ad occhio nudo.

Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari riccamente piantumati, preferibilmente con presenza anche di piante galleggianti che creino zone d’ombra. Da evitare colorazioni troppo chiare per il materiale di fondo in quanto il conseguente riverbero della luce gli causerebbe stress. L’illuminazione insomma non deve essere eccessiva e diretta.

 

Alimentazione:

Onnivoro. Accetta qualsiasi alimento specifico, secco, vivo/surgelato, liofilizzato, a base vegetale, etc... E' anche un discreto brucatore di alghe.



Comportamento:

pesce di gruppo, gregario e pacifico, occorre allevarlo in gruppi non inferiori a 10 esemplari. Meglio se ancora più numerosi.



Nome latino
Paracheirodon innesi

Nome comune
neon

Dimensioni
fino a 3 cm

Luogo d’origine:

America Meridionale (Amazzonia, parte superiore del Rio delle Amazzoni e suoi affluenti,​soprattutto fiume Solimões)





Morfologia:

ventre bianco perlato, da metà del ventre fino all'attacco della caudale è color rosso sangue, poco più su, in corrispondenza della linea laterale, sull'intero fianco, dagli opercoli branchiali fino all'inizio della caudale, è presente una sottile fascia longitudinale di un acceso color azzurro elettrico. Pinne trasparenti. Presente la piccola pinna adiposa.


Note: Paracheirodon innesi viene spesso confuso e scambiato con Paracheirodon axelrodi (detto Cardinale), a distinguerli è la linea laterale rossa, la quale nel P. innesi parte da metà corpo arrivando all’attaccamento della caudale, mentre nel P. axelrodi percorre l’intero fianco, dagli opercoli branchiali fino alla caudale.

Dimensioni:

fino a 3 cm.


Dimorfismo sessuale:

da adulta la femmina è distinguibile dalla pancia leggermente più tondeggiante, inoltre nelle femmine la linea laterale color azzurro elettrico è leggermente curva, mentre nei maschi è più dritta. Non sono comunque differenze apprezzabili facilmente e con certezza.


Dimensioni minime acquario:

almeno 30 litri netti per 5 / 6 esemplari



Allestimento acquario:

 allevamento: ama acquari con un buon filtraggio e ricchi di vegetazione

Alimentazione:

carnivoro in natura, in acquario accetta qualunque mangime commerciale sia in scaglie sia in granuli. E’ importante offrirgli una alimentazione completa e varia, comprendente anche alimento vivo (ad es. larve di Zanzara), in quanto solo integrando alimenti vivi nella sua dieta si otterranno esemplari sani, longevi e idonei alla riproduzione.



Comportamento:

pesce gregario, pacifico e di gruppo, va introdotto sempre in gruppetti di almeno 5 / 6 esemplari. E’ bellissimo vederli nuotare in gruppo in quanto inizialmente tendono a spostarsi tutti assieme mantenendosi vicini tra loro, questa caratteristica viene poi di sovente persa con il tempo, soprattutto se non vengono avvertiti più pericoli. Il turbinio di colori e riflessi metallici generato da un branco di P. innesi è sempre uno spettacolo per gli occhi dell’osservatore.



Nome latino
Hemigrammus erythrozonus

Nome comune
neon rosso

Dimensioni
fino a 4,5 cm

Luogo d’origine:

America Meridionale (rinvenibile solo in Guyana nel fiume Essequibo) )





Morfologia:

corpo compresso lateralmente con piccola bocca disposta orientata orizzontalmente. La livrea di fondo è grigia chiara argentea, mediamente trasparente, su di essa spicca in corrispondenza della linea laterale una striscia rossa/arancio che percorre l’intero corpo dell’animale, dal peduncolo caudale fino al capo, attraversando anche la parte superiore dell’iride che quindi appare a sua volta color rosso “acceso”. Pinne trasparenti ma con un accenno di colorazione rossa sulle zone basali dei primi raggi di dorsale e caudale. Le estremità di dorsale, anale e caudale mostrano una tenue colorazione biancastra, in genere più evidente nei maschi. Le tonalità rosse di Hemigrammus erythrozonus ne indicano lo stato di salute, se infatti l’animale è tenuto in condizioni non idonee e/o alimentato male le tonalità rosse tendono a virare in un rosa pallido. Al contrario tonalità rosse/arancio fortemente “accese” sono indice di ottimo stato di salute, di alimentazione corretta e di assenza di stress.​

Dimensioni:

fino a 4,5 cm.


Dimorfismo sessuale:

da adulte le femmine appaiono leggermente più grosse e tozze, con ventre più voluminoso, la differenza si accentua in prossimità della riproduzione. Nei maschi inoltre è a volte più evidente la tonalità biancastra che spesso decora le estremità delle pinne caudale, anale e dorsale degli esemplari adulti, ma si tratta in questo caso di una differenza incostante all’interno della specie e spesso fonte di errata interpretazione.


Dimensioni minime acquario:

almeno 40 litri netti per un gruppetto di 5 / 6 esemplari, tuttavia il mio consiglio è di allevarli in gruppi numericamente maggiori, almeno una decina di esemplari, in una vasca non inferiore a 70 litri netti.



Allestimento acquario:

ama acquari riccamente piantumati, con nascondigli e zone ombrate, ma che al tempo stesso lascino sufficiente spazio libero per il nuoto nella zona centro anteriore. Non essendo amante della luce intensa e diretta è consigliabile l’inserimento di piante galleggianti ed una filtrazione su moderato quantitativo di torba al fine di conferire all’acqua una leggera ambratura, condizione questa che permette tra l’altro di godere ancor più appieno la livrea di questo bellissimo caracide. Per quanto appena esposto è preferibile evitare fondali di colorazione troppo chiara.

Alimentazione:

specie onnivora che accetta senza alcun problema tutti i più comuni alimenti per pesci d’acquario. In natura la componente proteica è prevalente all’interno della sua dieta (vermi, insetti e loro uova, piccoli crostacei), ragion per cui è importante integrare almeno due o tre somministrazioni settimanali di liofilizzato (ad esempio Artemia e Daphnia) e/o di surgelato (ad esempio Tubifex e Chironomus), solo così otterrete esemplari idonei alla riproduzione nonché sanissimi e superbamente colorati.



Comportamento:

socievole e pacifico, mediamente vivace ma timido se inserito in numero eccessivamente esiguo. Ama infatti vivere in gruppetti non inferiori ai 5 esemplari, meglio se ancor maggiori.



Nome latino
Hemigrammus erythrozonus

Nome comune
neon nero

Dimensioni
fino a 4,2 cm

Luogo d’origine:

America Meridionale, Amazzonia (rinvenibile in Brasile, nel Rio Paraguay ed in Mato Grosso).





Morfologia:

corpo slanciato e compresso lateralmente. La livrea corporea di fondo è quasi trasparente, con tonalità tenue grigio/azzurro che tende al verde in corrispondenza del dorso. Il ventre è invece color argento. In corrispondenza della linea laterale due strisce parallele ed unite percorrono l’intero pesce, da appena dopo l'occhio fino al peduncolo caudale, la striscia inferiore più larga è nera, quella superiore appare di un brillantissimo bianco avorio iridescente, con leggera tonalità verde/giallognola. Pinne trasparenti. E’ presente anche la piccola pinna adiposa. Occhi con la metà superiore dell’iride color rosso fuoco.

Dimensioni:

fino a 4,2 cm.


Dimorfismo sessuale:

non visibile ad occhio nudo. Tuttavia in età adulta si riesce in genere a distinguere le femmine in quanto più tozze rispetto ai maschi, ciò a causa del volume maggiore in corrispondenza del ventre.


Dimensioni minime acquario:

in 80 litri netti possiamo allevarne un gruppo di 7 / 8 esemplari. 



Allestimento acquario:

questo pesce non ama la luce intensa, ragion per cui è preferibile adottare una leggera filtrazione su torba che contribuisca ad ambrare leggermente l’acqua, ciò tra l’altro permetterà di esaltarne le tonalità della livrea. Per lo stesso motivo il fondo deve essere preferibilmente scuro. Una buona presenza di flora risulta assai gradita, ma a patto di lasciare comunque una buona parte centro anteriore dell’acquario sgombero, a disposizione per il nuoto. Ama acque ben ossigenate e mosse, soprattutto nei livelli centro superiori.

Alimentazione:

in natura segue dieta carnivora, in acquario si adatta ed accetta senza problemi tutti i più comuni alimenti per pesci d’acquario. Offrite comunque dieta varia senza mai escludere del tutto il vivo/surgelato, molto importante per ottenere esemplari longevi, intensamente colorati e predisposti alla riproduzione.



Comportamento:

pesce gregario e socievole. Va tenuto in gruppi di almeno 7 / 8 esemplari altrimenti diviene timido e stressato.



Nome latino
Xiphophorus maculatus

Nome comune
platy

Dimensioni
maschio 3,5 / 4 cm, femmina 5 / 6 cm

Nome latino
Xiphophorus maculatus

Nome comune
platy

Dimensioni
maschio 3,5 / 4 cm, femmina 5 / 6 cm

Nome latino
Xiphophorus maculatus

Nome comune
platy

Dimensioni
maschio 3,5 / 4 cm, femmina 5 / 6 cm

Luogo d’origine:

Centro America (Messico, Guatemala, Belize)



Morfologia:

corpo massiccio con pinne dorsale e caudale tondeggianti, assente la pinna adiposa, bocca rivolta verso l'alto. Gli Xiphophorus maculatus selvatici presenti nei biotopi d’origine presentano colorazioni più smorte, variabili dal grigio chiaro quasi trasparente al verde tenue, con pinne interamente decolorate e trasparenti. Sono in commercio molte varietà di Platy ottenute mediante attenta selezione operata in decenni dagli allevatori, queste varietà non sono presenti in natura ma solo in ambito acquariofilo. Le più apprezzate e diffuse sono :

CORAL : colore rosso acceso, esteso anche a parte dell’iride oculare, pinne parzialmente rosse, dimensioni leggermente inferiori rispetto alla norma.

WAGTAIL :

la caratteristica peculiare del Wagtail è rappresentata dalla colorazione nera delle pinne. Le varietà cromatiche presenti in commercio del Wagtail sono molteplici, molto apprezzate le varietà con colorazione del corpo rosso, giallo, blu, grigio/verde, multicolour.

RED : corpo rosso ma meno acceso rispetto al Coral, pinne interamente trasparenti senza accenno di colorazione, quasi sempre assente la colorazione rossastra sul contorno iride. Il rosso spesso è decisamente sbiadito e quasi tendente all’arancione.

GOLD : corpo quasi interamente colorato di giallo. La sua colorazione è stata ottenuta in laboratorio mediante riduzione della melanina.

ANANAS (Pineapple) : colorazione di base giallo sbiadito tendente al rosa. La caudale presenta alle estremità inferiore e superiore due bande nere ben visibili. Branchie color rosso.

MICKY MOUSE : colorazione varia, la caratteristica di questa varietà è la presenza di una grossa macchia nera alla base della coda e due ulteriori macchie nere più piccole sulla caudale poste verticalmente tra loro

 

GREY : interamente grigio con scaglie iridescenti che generano riflessi metallici tendenti al blu.

BLACK : colorazione nera estesa a tutto il corpo. In alcuni esemplari la pinna dorsale può essere gialla o rossa. Questa forma è riscontrabile anche in natura, ma molto rara e, sembra, presente solo in esemplari maschi.

MIRROR : colorazione di fondo grigio chiaro tendente al bianco, su cui spiccano numerose macchiette iridescenti di vari colori, a volte estese anche alle pinne.

MARBLED : colorazione di fondo variabile ricoperta di macchie grigie scure e nere estese a volte anche alle pinne. L’aspetto è “marmorizzato”. Spesso nominato e presentato come “SALT & PEPPER”.

SIMPSON FINNED : colorazioni variabili. La caratteristica di questo sottogruppo è la pinna dorsale, molto più lunga e fluente rispetto alle altre.

Dimensioni:

maschio 3,5 / 4 cm, femmina 5 / 6 cm


Dimensioni acquario di mantenimento:

almeno 30 litri netti per un gruppetto di 4/5 esemplari.



Dimorfismo sessuale:

molto evidente , la femmina è più grande e massiccia, il maschio è provvisto di organo copulatore (gonopodio)

 

Alimentazione:

Onnivoro. Si nutre di tutto ciò di commestibile che può trovare in vasca. E’ un instancabile mangiatore di alghe, che tende a staccare dalle foglie e dagli arredi. La componente vegetale è importante all’interno della dieta del Platy e non deve assolutamente mancare. Se l’acquario non offre la possibilità di soddisfare questo requisito occorre tenerne conto ed integrarne l’alimentazione con appositi mangimi a base vegetale (scaglie o pasticche).

 

Comportamento:

pesce pacifico e di gruppo, va introdotto sempre in gruppetti di almeno 5 / 6 esemplari. Il maschio è un instancabile corteggiatore e può arrivare a stressare la femmina prescelta in modo eccessivo, occorre quindi introdurre almeno 2 femmine per ciascun maschio presente.



 

Nome latino
lamprologus  ocellatus gold

Nome comune
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Dimensioni
fino a 6 cm

Luogo d’origine:

Buona parte del perimetro costiero del lago Tanganica, su fondali sabbiosi cosparsi di conchiglie di Molluschi Gasteropodi (Neothauma), tra i 5 e i 30 m di profondità.





 

Morfologia:

Lo scalare è caratterizzato da un corpo alto, molto compresso ai fianchi. Il profilo dorsale è alto ma arrotondato, così come quello ventrale, più pronunciato. La pinna dorsale e quella anale sono molto alte, sorrette da lunghi raggi, che si riducono e diventano più sottili verso la parte terminale della pinna. Le pinne ventrali sono filiformi, formate da pochi raggi duri. La pinna caudale è a delta, molto ampia, con i raggi laterali allungati.
La livrea selvatica presenta un fondo argenteo (con dorso giallastro e ventre tendente al bianco) con quattro strisce verticali bruno-nere (sette nella livrea giovanile).

Dimensioni:

fino a 6 cm.


Dimensioni acquario di mantenimento:


adatto per acquari speciali (a partire da 60-80 l) o per vasche “Tanganica”



Dimorfismo sessuale:

I maschi possono raggiungere dimensioni quasi doppie rispetto alle femmine.​



Allestimento acquario d'allevamento:

 

Comparso sul mercato agli inizi degli anni ’80, questo grazioso ma bellicoso Ciclide nano è adatto per acquari speciali (a partire da 60-80 l) o per vasche “Tanganica” con un’ampia distesa di sabbia fine e numerose grosse conchiglie vuote (ottime quelle di Ampullaria). Buon filtraggio e frequenti cambi parziali dell’acqua. Valori fisico-chimici: T 23-25° C; pH 7-8; durezza 10-15° dGH.​



Alimentazione:

Andrebbe nutrito soprattutto con cibo minuto vivo o surgelato (artemie, dafnie, copepodi, enchitrei, chironomi, ecc.), col tempo si abitua anche al “secco”.



 

Nome latino
Pterophyllum eimekei

Nome comune
scalare

Dimensioni
fino a 15 cm

Nome latino
Pterophyllum eimekei

Nome comune
scalare

Dimensioni
fino a 15 cm

Luogo d’origine:

Bacino amazzonico, dai dintorni di Manaus al Perù e all’Ecuador, sia lungo le rive ricche di canneti e vegtazione palustre dei fiumi che nelle lagune e nei canali che scorrono nella foresta. La quasi totalità dei soggetti reperibili in commercio proviene da allevamenti, sia asiatici che europei e americani.





varietà:



Wild Livrea:originaria, 3 linee verticali brune, piccole screziature e riflessi metallici

Silver Simile: alla forma selvatica, hanno corpo grigio argenteo: 3-5 linee nere verticali corrono verticalmente dal dorso al ventre. La prima attraversa l'occhio, l'ultima la radice della pinna caudale

 

Zebra Rispetto alla forma selvatica presentano più linee verticali brune, ravvicinate tra loro
 

White: Presentano corpo bianco e pinne bianco trasparenti. Il dorso è giallastro. In foto White Pearlscale
 

Marble: Presentano un colore di fondo bianco argenteo, testa e dorso giallo oro, e una marmorizzazione nera più o meno fitta su corpo e pinne
 

Gold Marble: Presentano un corpo giallo oro tendente all'arancio, con macchie nere
 

Albino: Presentano un corpo bianco o giallastro, a volte con disegni giallo chiari appena percettibili. Gli occhi sono rossi. In foto, Albino Pearlscale
 

Black :Presentano un corpo nero velluto, a volte con disegni bruni appena percettibili
 

Koi: Presentano un fondo bianco, screziato di arancione e nero, come le carpe koi
 

Leopard: Presentano un fondo argenteo con riflessi metallici, e screziature brune e bronzee su corpo e pinne
 

Half Black: Presentano un fondo argenteo con riflessi metallici: la parte finale del corpo, peduncolo caudale e coda compresi, sono girigio scuro, tendente al nero. Un esemplare ha maggior valore se la prima parte del corpo non presenta alcuna macchia scura, e la parte scura è tendente al nero velluto.



Veil: Presente in tutte le varietà, possiedono pinne molto sviluppate, a velo, appunto.



Parlscale: Presente in tutte le varietà, possiedono scaglie dalla superficie irregolare, che riflettono la luce, dando al pesce un effetto madreperlaceo. I
 

Philippine Blue : Di recente selezione ad opera di allevatori delle Filippine, queste varietà presentano riflessi blu-verdi metallizzati su corpo e pinne. Il gene "Philippine Blue" è stato selezionato su White, Black, Albino, Silver e altre varietà, ottenendo esemplari molto interessanti. 



Morfologia:

Lo scalare è caratterizzato da un corpo alto, molto compresso ai fianchi. Il profilo dorsale è alto ma arrotondato, così come quello ventrale, più pronunciato. La pinna dorsale e quella anale sono molto alte, sorrette da lunghi raggi, che si riducono e diventano più sottili verso la parte terminale della pinna. Le pinne ventrali sono filiformi, formate da pochi raggi duri. La pinna caudale è a delta, molto ampia, con i raggi laterali allungati.
La livrea selvatica presenta un fondo argenteo (con dorso giallastro e ventre tendente al bianco) con quattro strisce verticali bruno-nere (sette nella livrea giovanile).

Dimensioni:

fino a 15 cm.


Dimensioni acquario di mantenimento:


adatto solo per vasche a partire da 80 l minimo, meglio se oltre i 100 l



Dimorfismo sessuale:

Lo Scalare forma coppie monogame che rimangono fedeli tutta la vita: se uno dei due dovesse morire, difficilmente l'esemplare rimasto trova un altro compagno. Qualche giorno prima della deposizione, la coppia inizia a ripulire accuratamente la foglia di una pianta sulla quale verranno fatte aderire le uova. Durante la deposizione la femmina e il maschio passano a turno sulla superficie della foglia: la femmina depone le uova e il maschio la segue nei suoi passaggi rilasciando gli spermatozoi. A deposizione avvenuta, la coppia cura le uova e sorveglia il territorio finché queste non si schiudono. Le cure parentali consistono nella rimozione delle uova non fecondate e nell'ossigenazione, favorita dal ricambio dell'acqua che i genitori assicurano tramite rapidi e ripetuti movimenti a ventaglio delle pinne pettorali. Una volta avvenuta la schiusa, i genitori continuano a curare gli avannotti per alcuni giorni, abbandonandoli poi al loro destino.

Allestimento acquario d'allevamento:

 

Lo Scalare è fondamentalmente pacifico e può convivere con la maggioranza dei più comuni pesci d’acquario, purché di taglia non eccessivamente ridotta. Non danneggia le piante e apprezza molto un arredamento con canne di bambù alternate a piante a foglie nastriformi quali Vallisneria, Crinum e Sagittaria. Non ha particolari esigenze riguardo la qualità dell’acqua ma, per la riproduzione, è meglio offrirgli un pH neutro o leggermente acido e una durezza non superiore a 12° dGH, con T 25-28° C.

Alimentazione:

Accetta tutti mangimi secchi, sia in scaglie che in granuli, da integrare però regolarmente con cibi surgelati quali artemie, dafnie, larve di zanzara e mysis.



Comportamento:

È uno dei Ciclidi meno aggressivi e territoriali. I giovani sono piuttosto socievoli e vivono in gruppi nei quali si instaura comunque una certa gerarchia, con in cima gli esemplari più grossi e robusti. Con l’età adulta si formano coppie generalmente stabili, che quando non sono in riproduzione spesso tornano a imbrancarsi con altri adulti.

Nome latino
Mikrogeophagus ramirezi

Nome comune
ramirezi

Dimensioni
fino a 15 cm

Ciclide sud-americano tra i più diffusi in ambito acquariofilo. La riproduzione artificiale massiva praticata negli ultimi decenni dagli allevatori di Asia ed est Europa ha purtroppo indebolito notevolmente la specie facendola progressivamente passare dallo status di “facile” ad uno status di “molto delicata”. Sconsiglio ai neofiti l’acquisto di esemplari d’allevamento; se riuscite a trovarne optate per esemplari “wild”, molto più resistenti, più longevi e più facili da riprodurre.


Luogo d’origine:
America meridionale (rinvenibile in Venezuela e Colombia).


Morfologia:
corpo stretto (soprattutto in prossimità del peduncolo caudale) ed alto se osservato frontalmente, ampio ed ovale se osservato lateralmente. Le pinne sono tutte ben sviluppate, in particolare dorsale ed anale, e mostrano una colorazione di fondo tenue tendente in genere all’azzurro, altre volte al rosa, arricchito da macchiette e punteggiature di vari colori, soprattutto azzurre. L’attaccatura della dorsale ed i suoi primi raggi sono neri. Uniche pinne intensamente colorate sono le pettorali (soprattutto negli esemplari di cattura), di colore variabile ed appuntite, le quali vengono usate in natura come elemento di richiamo per la prole. La livrea di fondo del corpo è chiara e piuttosto variabile, si va dal bianco perla al verde tenue fino all’azzurro, ed è attraversata da vistose puntinature iridescenti color azzurro elettrico, presenti soprattutto sui lati del capo e nella zona delle branchie. Su ogni lato, poco sotto l’attaccatura della pinna dorsale, è presente un vistoso ocello scuro (nero nei maschi, più tendente al blue scuro nelle femmine). L’occhio ha iride rosso fuoco ed è attraversato da una banda nera verticale che si estende dalla fronte fino alla gola.
Gli ultimi anni di allevamento intensivo hanno generato alterazioni delle caratteristiche cromatiche rispetto alla versione originaria, possiamo quindi trovare esemplari con alcune tonalità accentuate ed altre quasi assenti.
Grazie all’attenta selezione degli allevatori si è arrivati a standardizzare alcune varianti cromatiche, tra di esse sicuramente le più note e diffuse sono la “Gold” e la “Electric Blue” (detta anche “German Blue”), per le cui caratteristiche cromatiche si rimanda alle foto seguenti. Si tratta comunque di varianti che risultano più deboli rispetto alla forma originaria, meno prolifiche, e con pressoché totale assenza di cure parentali nei confronti della prole.

Recentemente sono purtroppo comparse sul mercato anche varianti morfologiche dal dubbio gusto, come la “pinne a velo” e la “baloon”. Si tratta (soprattutto per i “baloon”) di varianti molto deboli e con ciclo vitale dimezzato rispetto alla forma naturale. Sono soprattutto molto vulnerabili in caso di improvvisi seppur minimi abbassamenti di temperatura, e spesso muoiono nel giro di pochi giorni dall'inserimento in vasca a causa dello sbalzo termico e di valori subiti per il cambio vasca e per il trasporto. Ne sconsiglio vivamente l’acquisto.
Va inoltre ricordato che in questa specie la piena colorazione viene raggiunta dai maschi solo in coincidenza con il raggiungimento della maturità sessuale, e mostrata dalle femmine adulte solo in prossimità delle riproduzioni. Se in negozio vi imbattete in giovani esemplari che, nonostante la piccola taglia, già mostrano livree splendidamente accese, evitatene l’acquisto. E’ infatti ormai uso comune nei grandi allevamenti asiatici nutrire questi ciclidi con preparati a base di ormoni, fin dalla più tenera età, in tal modo il pesce raggiunge più rapidamente una taglia che ne permetta la commercializzazione e mostra da subito il massimo splendore in termini di livrea. La conseguenza di questi forzati regimi alimentari è però devastante per i pesci: abbassamento del livello delle difese immunitarie, ciclo vitale ridotto, istinti comportamentali e riproduttivi fortemente sfalzati, spesso anche sterilità.


Dimensioni:
fino a 15 cm.



Dimensioni acquario di mantenimento:

almeno 60 litri netti per una coppia (1 M + 1 F).


Dimorfismo sessuale:
le femmine sono leggermente più piccole e mostrano un arrossamento nella zona pelvica, evidente soprattutto in prossimità della riproduzione. Altre differenze più nettamente osservabili riguardano la pinna dorsale, i maschi ne presentano infatti i primi raggi decisamente più allungati e sporgenti, simili ad aculei eretti verticalmente, inoltre la parte finale della pinna mostra nei maschi un deciso prolungamento che la porta in alcuni esemplari quasi al contatto con il lobo superiore della caudale, prolungameno assente nelle femmine la cui dorsale termina invece in modo più arrotondato. Un ulteriore differenza è osservabile nella colorazione dell’ocello presente nella parte medio/alta del corpo, poco sotto l’attaccatura della dorsale, il quale appare totalmente nero nei maschi ed invece più tendente al blu scuro nelle femmine.

Allestimento acquario d'allevamento:

ama acquari riccamente piantumati, con nascondigli e radici, tuttavia è bene lasciare lo spazio centro-anteriore libero a disposizione per il nuoto e per eventuali deposizioni. Il fondale nella zona centro anteriore dev’essere morbido, a granulometria non tagliente, e non troppo grossolano. L’acqua non deve essere troppo mossa, tuttavia è indispensabile adottare un ottimo filtraggio e garantire una buona concentrazione di Ossigeno in quanto questa specie mal tolleranza la carenza d’Ossigeno.

Alimentazione:
specie onnivora. In acquario accetta senza problemi tutti i più comuni alimenti per pesci ornamentali anche se inizialmente può non mostrare interesse per il secco. Offrite dieta ricca e completa, comprendente sia vegetali che alimenti proteici (liofilizzato, surgelato, vivo). Amano anche filtrare attraverso le branchie i sedimenti presenti sul fondale trattenendo le eventuali particelle di residui alimentari e di microfauna presenti.

Comportamento:
in età giovanile ama vivere in piccoli gruppetti a sessi misti, in prossimità della maturità sessuale inizia invece a non tollerare più di buon grado la presenza di altri M. ramirezi di pari sesso e tende a formare coppie stabili iniziando poi sempre più a staccarsi dal resto del gruppo. In acquario l’ideale è iniziare con un gruppetto di 7 / 8 giovani esemplari mirando alla formazione di una o due coppie, e rimuovendo poi gli esemplari di troppo.

Biocenosi:

specie generalmente pacifica e tollerante nei confronti degli altri coinquilini. Diviene però piuttosto nervosa in prossimità della riproduzione se ci sono altre specie in acquario, ed aggressiva quando è a difesa di uova ed avannotti. Per goderseli appieno ed osservarne riproduzione e cure parentali andrebbero pertanto tenuti in vasca dedicata monospecifica.

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